Dopo avere effettuato la visita clinica si può emettere o meno il sospetto
di endocardite infettiva ( e.i.).
Per arrivare alla diagnosi definitiva bisogna eseguire una serie di esami
diagnostici che andiamo a descrivere.
Radiografia toracica : ci permette di vedere se è presente o meno
l'ingrandimento del cuore, se c'è congestione o edema polmonare.
Inoltre una volta emessa la diagnosi di endocardite infettiva, radiografie fatte
a intervalli di tempo, sono consigliabili per valutare o meno la progressione della
malattia.
Elettrocardiogramma : è utile soprattutto per valutare la presenza di
aritmie ( con e.i. circa il 50-70% dei cani presenta aritmie ).
Possiamo trovare tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale,
blocchi di branca , tutte alterazioni del ritmo cardiaco provocate da
emboli nelle arterie coronariche, da ipossia ( mancanza di ossigeno ),
da vasculite immunomediata ( infiammazione dei vasi sanguigni per
intervento del sistema immunitario ).
Ecografia : si è rivelata un buon strumento per la diagnosi di e.i.
L'ecografia visualizza le lesioni ( noduli ) a livello delle valvole cardiache
( nella stragrande maggioranza dei casi sono interessate la valvola aortica
e quella mitrale ).
Quando i noduli sono piccoli possono non essere visti e quindi la loro
assenza non esclude la diagnosi di endocardite infettiva.
La presenza di lesioni a livello della valvola aortica è molto indicativa
perché raramente presenta alterazioni di altra origine.
Invece la valvola mitrale mostra noduli simili a quelli dell'endocardiosi,
malattia che è molto più frequente nei cani di piccola taglia che però
sviluppano raramente e.i.
L'ecografia fornisce ulteriori informazioni sullo stato di funzionamento
del cuore e sulla dilatazione o meno delle camere cardiache.
Esame del sangue :
si possono trovare alcuni valori alterati come leucocitosi cioè aumento del
numero dei globuli bianchi ma anche leucopenia che è invece la loro
diminuzione, aumento dell'azotemia e creatininemia indice di sofferenza
renale, aumento dell'ALP ( fosfatasi alcalina ), diminuzione delle albumine
e aumento delle gammaglobuline, tutte alterazioni che però non sono
specifiche di endocardite infettiva.
Un esame più mirato è quello colturale dove si vede se c'è crescita
o meno di germi. Se questa è presente si esegue l'antibiogramma per
trovare gli antibiotici più efficaci.
In effetti circa il 70% dei cani con endocardite infettiva è positivo
all'esame colturale, percentuale che aumenta se questo viene effettuato
più volte.