All'esame ecocardiografico il pericardio può presentarsi più ecogeno e
più ispessito del normale ma in genere non si riesce a determinare
esattamente il suo ispessimento.
Nella pericardite costrittiva-effusiva si può rilevare versamento pericardico e
segni di tamponamento cardiaco.
Nella pericardite costrittiva si possono notate tutta una serie di alterazioni
dei flussi sanguigni a livello della valvola mitrale, delle vene polmonari, della
vena cava caudale e delle vene epatiche che aiutano a formulare la diagnosi.
Un ulteriore apporto diagnostico è dato dall'applicazione del Doppler
tissutale che contribuisce a differenziare la pericardite costrittiva dalla
cardiopatia di tipo restrittivo.
L'ispessimento pericardico può essere visto meglio alla TAC ( tomografia
assiale computerizzata ) o con la RM ( risonanza magnetica ).
In medicina umana un ispessimento rilevato alla RM maggiore di 5-6 mm.
è molto specifico per pericardite costrittiva.
Il trattamento di questa malattia prevede la pericardiectomia ( asportazione
parziale del pericardio ).
La prognosi è generalmente buona se sono assenti aderenze tra i foglietti
parietale e viscerale del pericardio.
Con aderenze estese si effettua la decorticazione epicardica con rimozione
sia del pericardio parietale che di quello viscerale dal miocardio sottostante ma
l'intervento è difficile e rischioso con una non trascurabile mortalità operatoria.