I vasodilatatori sono dei farmaci molto utilizzati nella terapia cardiologica
del cane e del gatto.
Sono stati introdotti in medicina umana intorno agli anni 1970-1975 e in
medicina veterinaria circa dieci anni dopo.
Vengono suddivisi in base alla loro azione in vasodilatatori arteriosi, venosi
e misti.
I vasodilatatori arteriosi agiscono sulle arterie determinando un
rilassamento della muscolatura dei vasi che porta a diminuzione della
pressione sistemica ( la pressione che misuriamo normalmente ), della
pressione sistolica del ventricolo (quando si contrae) e del postcarico
(l'ostacolo allo svuotamento del ventricolo) con riduzione del consumo
di ossigeno da parte del cuore e aumento della portata cardiaca
(quantità di sangue espulsa dal cuore in un minuto).
In questo gruppo sono compresi l'idralazina e l'amlodipina.
I vasodilatatori venosi determinano anch'essi un rilassamento della
muscolatura dei vasi con una redistribuzione del sangue dal cuore e
dalla circolazione polmonare al circolo venoso sistemico (generale)
e diminuzione della congestione polmonare, della pressione diastolica
del ventricolo (quando si riempie ) e della formazione di edema polmonare.
Questo gruppo comprende la nitroglicerina e l'isosorbide dinitrato.
I vasodilatatori misti manifestano un'attività sia sulle arterie che sulle vene.
A questo gruppo appartengono ACE-inibitori, nitroprussiato e prazosin.
I vasodilatatori sono utilizzati principalmente nelle seguenti patologie :
- insufficienza cardiaca acuta e cronica refrattaria (resistente alla terapia).
- insufficienze valvolari (es. insufficienza aortica, mitralica).
- cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco).
- shunt sinistro-destro passaggio di sangue dal cuore sinistro a quello
destro o da un vaso con sangue ossigenato a uno con sangue non
ossigenato) come nel dotto arterioso pervio o nel difetto del setto
interventricolare.
- ipertensione polmonare (aumento della pressione arteriosa polmonare).