La terapia antiaritmica comprende non solo l'utilizzo di farmaci ma anche
l'impiego di presidi elettrici e può così essere suddivisa :
1) Farmaci : possono essere classificati in base alle loro proprietà
elettrofisiologiche cioè all'attività sul potenziale d'azione che è la
manifestazione elettrica che provoca la contrazione del cuore.
Nella classificazione proposta da Vaughan Williams i farmaci
vengono divisi in quattro classi :
Classe 1 - sono presenti molecole come la chinidina, la lidocaina,
la procainamide che bloccano il flusso degli ioni sodio attraverso
la parete cellulare.
Classe 2 - comprende i beta-bloccanti come il propranololo e atenololo
che antagonizzano l'azione del sistema nervoso simpatico.
Classe 3 - sono farmaci che agiscono sul passaggio degli ioni potassio
attraverso la membrana cellulare come l'amiodarone, la flecainide, il sotalolo.
Classe 4 - vi appartengono sostanze che bloccano il passaggio degli ioni
calcio attraverso la membrana cellulare (calcio antagonisti) come il verapamil
e il diltiazem.
Intorno al 1990 è stata proposta una nuova classificazione detta Sicilian
Gambit che, oltre agli effetti elettrofisiologici, considera tutta una serie di
fattori coinvolti nell'insorgenza delle aritmie.
2) Presidi elettrici
Sono divisi in tre gruppi :
a) Pacemakers o cardiostimilatori : sono apparecchiature che inviano
impulsi al cuore a velocità e frequenza regolabili e servono a guidare
il ritmo cardiaco e a interrompere le aritmie.
b) Defibrillatori : sono apparecchiature che mandano una singola scarica
elettrica per interrompere un'aritmia.
c) Presidi invasivi
Ablazione endocavitaria : è una metodica nella quale, attraverso
l'estremità di un apposito catetere, viene veicolato calore per
"bruciare" un'area del cuore da cui si sviluppano le aritmie.
Cardiochirurgia