domenica 2 dicembre 2012

Video ecocardiografico di cardiomiopatia dilatativa in un cane

In questo video caricato da Mark Martin su YouTube osserviamo uno
spezzone di ecocardiografia in un cane con cardiomiopatia dilatativa (DCM).

La DCM è la seconda malattia cardiaca per frequenza nel cane e lo era anche
nel gatto prima che si scoprisse che la maggior parte dei casi era dovuta alla
carenza di un aminoacido, la taurina. Da allora, con la sua integrazione
nell'alimento, la frequenza della malattia si è molto ridotta.

Nel video possiamo vedere due camere cardiache, il ventricolo sinistro
a sinistra e l'atrio sinistro a destra, che si presentano entrambe dilatate e
separate tra loro dalla valvola mitrale.





Ho ricavato dal video quattro immagini che rappresentano in sequenza il
ciclo cardiaco visualizzato con l'utilizzo del Color Doppler.

Nell'immagine 1  siamo durante la diastole e possiamo notare il sangue,
evidenziato dal colore rosso, che entra nel ventricolo. La valvola mitrale è
aperta e si distingue subito sopra l'area rossa un cordoncino grigio che è
il lembo anteriore della valvola.

Immagine 1


Nell'immagine  2  siamo a fine diastole e la valvola mitrale si sta chiudendo.
Il ventricolo sinistro è aumentato di dimensione perché oramai ha ricevuto
quasi tutto il sangue.


Immagine 2


Nell'immagine  3  siamo durante la sistole e vediamo a livello della valvola
mitrale un'area con colori mescolati (a mosaico) che individua un flusso
di sangue turbolento che torna indietro nell'atrio sinistro e provoca
insufficienza valvolare.
Questa insufficienza non è provocata, come nell'endocardiosi,
da lesioni alla valvola ma dalla dilatazione dell' anello valvolare
(struttura fibrosa che forma la base della mitrale) per l'aumento
delle dimensioni del ventricolo sinistro e quindi i lembi, che sono
attaccati all'anello, non riescono a chiudere in modo adeguato la
valvola.


Immagine 3


Nell'immagine  4  siamo verso la fine della sistole e oltre all'insufficienza
valvolare, possiamo notare come il ventricolo si sia un po' ridotto di grandezza
perché una quota di sangue è stata espulsa nell'arteria aorta per essere poi
distribuita a tutto l'organismo.


Immagine 4