giovedì 21 febbraio 2013

Le fistole artero-venose nel cane e nel gatto

Le fistole artero-venose sono delle comunicazioni tra arterie e vene senza
l'interposizione del normale sistema capillare dove il sangue passa dal circolo
arterioso a pressione più alta a quello venoso a pressione più bassa.
Nella maggior parte dei casi sono coinvolti gli arti ma può essere interessata
qualsiasi parte del corpo.

Le fistole artero-venose si dividono in congenite ed acquisite.

Le fistole congenite (già presenti alla nascita) possono essere singole o multiple.
L'esempio più comune è il dotto arterioso pervio che rappesenta una delle
tre patologie congenite cardiache più frequenti nel cane ed è presente anche
nel gatto.

Le fistole acquisite sono di solito singole e possono essere causate da traumi,
da complicanze per manovre mediche invasive, da tumori e da infezioni.

In questa patologia  il flusso di sangue arterioso diminuisce a valle della fistola
e quindi, per mantenere una adeguata irrorazione sanguigna, viene attivata una
circolazione collaterale sostenuta da arteriole che non sono normalmente
utilizzate.
La quantità di sangue, che attraverso la fistola passa nel circolo venoso e
aumenta il flusso di ritorno al cuore destro, è determinata principalmente
dalla grandezza della fistola, dalla grandezza dell'arteria interessata e dalla
 velocità del sangue prima della fistola.

Incrementa anche il volume di sangue che esce dal ventricolo destro e si dirige
ai polmoni e quello che dai polmoni ritorna al cuore sinistro e che viene poi
espulso in aorta.

Si ha quindi un aumento della gittata sistolica (quantità di sangue espulsa ad
ogni battito), della portata cardiaca (quantità di sangue espulsa in un minuto),
un sovraccarico volumetrico di sangue nel cuore e lo sviluppo di ipertrofia
eccentrica (dilatazione delle camere cardiache).

Nel tempo si può sviluppare insufficienza cardiaca congestizia destra,
edema polmonare e anche insufficienza miocardica (diminuzione della
contrattilità del cuore).