Nella malattia aritmogena del ventricolo destro del gatto (ARVC)
l'ecocardiografia può mostrare una dilatazione anche marcata del
ventricolo destro e dell'atrio destro.
Può anche essere evidenziata un'alterazione della trabecolatura muscolare
(fasci muscolari evidenti sulla superficie interna) del ventricolo e dilatazioni
aneurismatiche (dilatazioni circoscritte del ventricolo con assottigliamento della
parete).
Può essere presente setto paradosso (spostamento del setto verso il ventricolo
sinistro) per aumento della pressione nel ventricolo destro.
Spesso è visibile un rigurgito della tricuspide, che è per lo più lieve, per
dilatazione dell'anello valvolare.
Nelle fasi più avanzate della malattia può comparire interessamento della parte
sinistra del cuore con dilatazione sia dell'atrio sia del ventricolo sinistro.
La diagnosi differenziale va posta soprattutto con la displasia (malformazione)
della tricuspide.
La terapia della ARVC nella fase acuta è simile a quella delle altre cardiomiopatie
e verrà descritta in un prossimo post.
La terapia cronica si avvale dell'utilizzo dei diuretici come la furosemide e degli
Ace-inibitori (ramipril, benazepril, enalapril) nel caso di insufficienza cardiaca
congestizia destra.
Per l'insufficienza miocardica (diminuzione della contrattilità cardiaca) si possono
utilizzare la digossina o il pimobendan.
Le aritmie sono trattate con la lidocaina per gli episodi acuti di tachicardia
ventricolare, mentre per la loro prevenzione è stato proposto il sotalolo
(un beta-bloccante con particolari caratteristiche).
In presenza di tachicardie sopraventricolari viene usata la digossina,
da sola o assieme al diltiazem (un calcio bloccante) o all'atenololo
(un beta-bloccante).
Per la prevenzione del tromboembolismo polmonare può essere eseguita
una terapia anticoagulante.
Per i dosaggi dei farmaci potete consultare il post sulla terapia della
cardiomiopatia dilatativa.
La prognosi della malattia è riservata o infausta. La maggior parte dei soggetti
con insufficienza cardiaca destra o tromboembolismo muore entro un mese dalla
diagnosi.