La nitroglicerina è un farmaco che è utilizzato nella terapia delle malattie del
cuore del cane e del gatto.
Questa sostanza, potenzialmente esplosiva, viene miscelata con sostanze inerti
per annullare la sua pericolosità.
La nitroglicerina, una volta arrivata a livello dell'endotelio vasale, viene trasformata
dall'enzima aldeidedeidrogenasi mitocondriale (mt ALDH) in diidroglicerina
e in biossido di azoto che è successivamente ridotto a monossido di azoto
(ossido nitrico).
L'ossido nitrico, attraverso vari passaggi, promuove la diminuzione del calcio
nel citoplasma e la defosforilazione della miosina (proteina responsabile della
contrazione), provocando in questo modo il rilasciamento delle fibre muscolari
dei vasi e quindi la vasodilatazione.
L'ossido nitrico viene già prodotto, in condizioni normali, dalle cellule
dell' endotelio dei vasi.
L'attività della nitroglicerina si può così riassumere :
- venodilatazione sistemica (generale), a dosi più basse, con ridistribuzione
del sangue dalle zone centrali a quelle vascolari periferiche. Diminuisce
quindi il ritorno del sangue al cuore, il precarico e le dimensioni del
ventricolo.
Si riduce anche la pressione diastolica ventricolare e la tendenza alla
formazione di edema polmonare.
- a livello della circolazione arteriosa sistemica periferica diminuiscono le
resistenze vascolari, il postcarico, il lavoro ed il consumo di ossigeno da
parte del cuore.
- vasodilatazione coronarica con aumento della perfusione del miocardio,
dilatazione dei vasi epicardici, ridistribuzione del flusso del sangue.
- rilasciamento della muscolatura liscia a livello dei bronchi, esofago,
stomaco, intestino, uretra e utero.
Il precarico corrisponde al volume del ventricolo alla fine del riempimento
(telediastole).
Il postcarico è la forza che si oppone all'espulsione del sangue e corrisponde
grosso modo alla pressione sistolica (massima) nell'arteria aorta.
Le resistenze vascolari sono date dalle forze che si oppongono al fluire del
sangue nei vasi.
La nitroglicerina è ben assorbita per via orale, sottolinguale e attraverso la pelle
(via percutanea).
Può essere somministrata anche per via endovenosa, sebbene non
comunemente in medicina veterinaria.
L'emivita è molto breve (1-4 minuti). Dopo applicazione per va topica, l'azione
inizia dopo un'ora e persiste per 24 ore.
Viene metabolizzata (trasformata, inattivata) nel fegato in composti poco attivi
o inattivi.
L'emività è il tempo necessario per avere una riduzione del 50% della
concentrazione di un farmaco nel sangue.