In questo post vengono descritte le linee guida della terapia farmacologica
in fase acuta dei cani con malattia valvolare cronica in classe D di
scompenso cardiaco, proposte dall'ACVIM (American College of Veterinary
Internal Medicine) nel 2009.
I soggetti in classe D sono refrattari (resistenti) alla terapia standard e
richiedono ulteriori trattamenti.
I cardiologi veterinari hanno raggiunto unanime consenso per
la terapia con :
- furosemide in bolo endovena (2 mg/Kg), seguito dalla ulteriore
somministrazione di altri boli o dall'infusione continua endovena
del farmaco (1 mg/Kg/ora) fino alla diminuzione della frequenza
e del disagio respiratorio o per un massimo di quattro ore.
Una volta iniziata la diuresi, si può permettere ai cani di bere.
- rimozione delle raccolte di liquidi (es.ascite, versamento pleurico) per
migliorare la respirazione.
- diminuzione in modo deciso del postcarico, nei pazienti che possono
tollerare una vasodilatazione arteriosa, con farmaci come il nitroprussiato
sodico (0,5-1 mcg/Kg/min per infusione continua) o idralazina (0,5-2 mg /Kg
per via orale) o amlodipina (0,05-0,1 mg/Kg per via orale).
I vasodilatatori diretti sono iniziati a dosaggi bassi e sono ridosati ogni ora
fino ad un adeguato miglioramento clinico accompagnato da una diminuzione
della pressione sistolica intorno al 5-10%.
Il loro uso è raccomandato in aggiunta a quello del pimobendan e degli ace
inibitori.
Bisogna evitare l'ipotesione grave e prolungata, mantenendo la pressione
sistolica sopra gli 85 mmHg e quella media maggiore di 60 mmHg.
E' altresì raccomandata la misura della creatinina prima e dopo 24-72
dall'inizio della terapia con questi farmaci.
- se necessario somministrazione di ossigeno e utilizzo della ventilazione
meccanica assistita.
Non è stato invece raggiunto un consenso unanime tra i cardiologi per l'uso
di questi farmaci :
- nitroprussiato e/o dobutamina per infusione endovenosa continua
(0,5-1,0 mcg/Kg/min fino ad un massimo di 10 mcg/Kg/min) per 12-48
ore in animali ritenuti troppo gravi per attendere gli effetti della terapia
per via orale con monitoraggio continuo elettrocardiografico e pressorio
per minimizzare i potenziali rischi del loro utilizzo.
- somministrazione del pimobendan tre volte al giorno
- sildenafil (1-2 mg/Kg per via orale ogni 12 ore) per trattare le esacerbazioni
acute della malattia anche in assenza di diagnosi di ipertensione polmonare.
- broncodilatatori aggiunti alla terapia dell'edema polmonare.