L'ablazione con radiofrequenza consiste nell'erogazione di energia termica
(calore) attraverso la punta di un apposito catetere in corrispondenza della
zona di origine di alcune aritmie (focolaio aritmogeno) o di vie elettriche
anomale (vie accessorie) con lo scopo di "bruciare" queste aree e ottenere
la soppressione dell'aritmia.
In medicina umana l'ablazione con radiofrequenza è di uso comune mentre è
molto più piccolo il numero dei soggetti trattati in medicina veterinaria.
Le correnti elettriche, generate con questa applicazione, sono ad alta frequenza
(0.3-30 KHz) e per l'ablazione cardiaca sono superiori in genere a 10 KHz.
Un corretto utilizzo dell'ablazione richiede :
1) la conoscenza dell'esatto meccanismo che origina e mentiene l'aritmia
mediante l'impiego dello studio elettrofisiologico.
2) la corretta selezione dei soggetti destinati all'ablazione valutando attentamente
il rapporto rischio/beneficio e la provata inefficacia e/o tossicità dei farmaci
antiaritmici impiegati.
Il catetere per l'ablazione, fornito di un elettrodo sulla sua estremità e previa
anestesia generale, viene introdotto per via percutanea in genere nella vena
femorale e fatto risalire, sotto controllo radioscopico, fino al cuore dove l'elettrodo
aderisce all'endocardio e permette, l'effettuazione dello studio elettrofisiologico
endocavitario seguito dall'ablazione del focolaio aritmogeno o della via di
conduzione anomala.
Durante l'ablazione l'energia erogata viene convertita in calore che scalda
l'elettrodo e il tessuto miocadico adiacente con trasferimento passivo di calore
alle sottostanti parti del muscolo cardiaco.
La temperatura raggiunta dall'elettrodo varia tra 50° e 90° con un massimo
di un minuto di applicazione per ogni punto specifico.
Le aritmie che vengono trattate in medicina veterinaria sono :
- aritmie per la presenza di vie anomale come la tachicadia atrioventricolare
reciprocante o la fibrillazione atriale
- tachicardia atriale focale
- flutter atriale
- tachicardie ventricolari nella malattia aritmogena del ventricolo destro del
cane
Nell'uomo l'ablazione con radiofrequenza viene anche impiegata per
sopprimere la fibrillazione atriale e la tachicardia sopraventicolare da rientro.
Le complicanze più frequenti in medicina veternaria sono il danneggiamento
del fascio di His durante l'ablazione delle vie accessorie e l'insorgenza di
ictus autolimitanti quando si effettua l'ablazione di focolai a livello delle
vene polmonari.
In medicina umana le complicanze sono rare e comprendono più
frequentemente il danneggiamento dei vasi dove sono introdotti i cateteri,
lo sviluppo di embolie periferiche, l'insorgenza di bradicardia per lesioni
al nodo seno atriale o al nodo atrio ventricolare, la comparsa di aritmie
ventricolari maligne, la perforazione esofagea, polmonare o cardiaca,
quest'ultima anche complicata da versamento pericardico.