giovedì 26 giugno 2014

Procedure interventistiche cardiovascolari nel cane e nel gatto - prima parte

Le procedure interventistiche (cateterismo cardiovascolare terapeutico) sono
eseguite tramite cateteri posizionati nel cuore o in determinati vasi per curare
numerose patologie cardiovascolari.
Risultano minimamente invasive e rappresentano una valida alternativa alla
chirurgia che un tempo era l'unica, se fattibile, opzione terapeutica.

In medicina umana le procedure interventistiche sono utilizzate da molti anni
con un numero elevato di pazienti trattati.
In medicina veterinaria sono state usate per la prima volta nel 1980 per curare
un cane bulldog con stenosi valvolare polmonare e oggi sono impiegate sempre
più spesso.
I cateteri sono introdotti in genere dalla vena giugulare o femorale e qualche volta
dall'arteria femorale e sono fatti progredire, sotto controllo radiologico, fino alla
zona dove si effettua il trattamento.

Le procedure interventistiche nel cane e nel gatto vengono utilizzate per
le seguenti terapie :

1) dilatazione delle valvole cardiache ristrette (stenotiche) sia semilunari
    (aortica e polmonare) sia atrioventricolari (mitrale e tricuspide)

2) dilatazione di vasi ristretti (stenotici) - stenosi delle vene cave, coartazione
    aortica, nell'uomo delle arterie coronarie

3) dilatazione di aperture ristrette o creazione di nuove aperture -
    cor triatriatum, sindrome di Budd-Chiari

4) chiusura di vasi (dotto arterioso pervio) o di difetti (aperture) del setto
    interatriale o interventricolare

5) rimozione di trombi o emboli, terapia trombolitica locale

6) rimozione di parassiti dal cuore e dai vasi (filarie)

7) trattamento dell'insufficienza mitralica cronica del cane (ancora in fase
    sperimentale)