La sintomatologia dell'ipercalcemia è variabile ed è in funzione degli
apparati interessati.
Lo sviluppo di insufficienza renale porta alla comparsa di sintomi come
poliuria e polidipsia,
L'interessamento dell'apparato digerente ad anoressia, vomito, costipazione
per la diminuzione dell'eccitabilità delle cellule muscolari lisce.
.
Può essere presente debolezza generalizzata della muscolatura scheletrica
per riduzione dell'attività neuromuscolare con la comparsa anche di crisi
convulsive.
Con calcemia maggiore di 18mg/dl si sviluppano aritmie cardiache
potenzialmente letali.
A lungo termine una temibile complicanza è la mineralizzazione dei tessuti
molli specialmente del rene e del cuore.
L'eccitabilità è la capacità di una cellula muscolare di rispondere ad uno
stimolo.
Per indagare le cause di ipercalcemia può essere utile l'esame radiografico.
La radiografia toracica può mettere in evidenza masse mediastiniche,
metastasi tumorali, alterazioni della densità delle ossa con fenomeni di
osteolisi (distruzione dell'osso).
La radiografia dell'addome può mostrare masse addominali e aumento
di volume dei linfonodi (linfoadenopatia).
Altri esami strumentali utilizzati sono l'ecografia, la scintigrafia, la tomografia
computerizzata (TC) e la risonanza magnetica.
Il mediastino è quella parte del torace posta tra i due polmoni ed è diviso in
mediastino craniale (anteriore), mediastino medio (dove è contenuto il cuore)
e mediastino caudale (posteriore).
L'elettrocardiogramma ha come rilievo più caratteristico l'accorciamento
dell'intervallo QT e qualche volta il segmento ST si fonde con l'onda T.
Con livelli di calcemia elevata può comparire bradicardia e allungamento
dell'intervallo PR.
Le variazioni elettrocardiografiche non sono strettamente correlate con il
livello del calcio nel sangue (siero).
Il siero è definito come la parte liquida del sangue senza i fattori (sostanze)
che servono per la coagulazione.
La terapia dell'ipercalcemia è volta a ridurre i livelli sierici del calcio e
nel trattare, se possibile, le cause sottostanti,
Per abbassare la calcemia si può intervenire a più livelli per esempio
accrescendo l'eliminazione del calcio, riducendo il suo assorbimento,
inibendo il riassorbimento osseo (perdita di tessuto osseo).
Vengono quindi impiegati :
- soluzioni elettrolitiche (soluzione fisiologica) per correggere il deficit idrico
(ipovolemia), l'emoconcentrazione e favorire l'eliminazione renale del calcio.
- furosemide (un diuretico) per aumentare l'eliminazione del calcio con le
urine.
- corticosteroidi perché riducono il riassorbimento osseo e aumentano
l'eliminazione del calcio.
- calcitonina che riduce rapidamente i livelli della calcemia inibendo l'attività
osteoclastica (perdita di tessuto osseo) e il riassorbimento del calcio da parte
del rene. Richiede però frequenti somministrazioni.
- difosfonati che contrastano il riassorbimento osseo (per es. etidronato a
10-40 mg/Kg ogni 8-12 ore).
- in presenza di iperfosfatemia (aumento del fosforo nel siero) si possono
utilizzare farmaci che limitano il suo assorbimento (es. idrossido di alluminio).
- la dialisi peritoneale può essere presa in considerazione quando le altre
terapie falliscono.