L'ipermagnesemia è l'aumento della concentrazione del magnesio sopra
2.5 mg/dl nel siero.
Il siero è la parte liquida del sangue senza quindi le cellule ematiche
(globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e senza i fattori della coagulazione.
L'ipermagnesemia si presenta raramente nel cane e nel gatto e solo
sporadicamente mostra un'azione diretta sulla funzione cardiaca.
Può comunque esacerbare il quadro clinico quando è concomitante
ad altre alterazioni elettrolitiche (es. del potassio, del calcio).
Le cause dell'ipermagnesemia sono principalmente l'eccessiva assunzione
di antiacidi e di lassativi e la presenza di insufficienza renale.
In genere un eccesso di magnesio viene eliminato rapidamente con una
funzionalità renale normale e quindi anche l'assunzione di antiacidi e lassativi
da parte di animali con insufficienza renale porta più facilmente a
ipermagnesemia.
La sintomatologia dell'ipermagnesemia è data da debolezza, letargia
(tendenza a dormire e a non rispondere agli stimoli), atassia (mancato
coordinamento dei movimenti corporei), ipotensione.
Con l'aumento della concentrazione del magnesio si ha anche la perdita
dei riflessi tendinei profondi.
Nell'uomo per valori maggiori di 9-10 mg/dl compare grave blocco
neuromuscolare, depressione respiratoria, apnea, coma e arresto cardiaco.
All'elettrocardiogramma le modificazioni del tracciato possono essere
contenute in presenza di livelli normali del calcio e del potassio.
Con concentrazioni di magnesio elevate si può rilevare un prolungamento
dell'intervallo PR, un accorciamento di quello QT e un ampliamento del
complesso QRS fino alla comparsa di arresto cardiaco.
La terapia dell'ipermagnesemia si attua nei casi più lievi con la sospensione
dell'assunzione di magnesio sotto qualsiasi forma. Con disturbi della
conduzione cardiaca e ipotensione viene somministrato del calcio gluconato
per via endovenosa.
Nell'uomo, in presenza di insufficienza renale e grave ipermagnesemia,
si ricorre anche alla dialisi.