Nell'uomo l'alotano è stato impiegato dal 1959 per indurre l'anestesia generale
mentre in medicina veterinaria è stato adoperato dagli anni sessanta del secolo
scorso.
Fino a non molto tempo fa era l'anestetico gassoso più utilizzato nel cane e nel
gatto ma è stato gradualmente rimpiazzato specialmente dall'isofluorano che
presenta meno effetti collaterali.
L'alotano ha un coefficiente medio-basso di solubilità nel sangue e una media
solubilità nel grasso corporeo e per queste sue caratteristiche fornisce una
piuttosto rapida induzione dell'anestesia e un veloce risveglio dell'animale.
Dopo la cessazione della sua somministrazione, la parte accumulata nel grasso
viene eliminata attraverso i polmoni mentre circa il 25% è metabolizzato nel
fegato e rimosso per via renale.
L'alotano presenta diverse attività farmacologiche :
- depressione dell'attività delle cellule miocardiche con diminuzione
della contrattilità cardiaca in genere dipendente dal dosaggio
- sensibilizzazione del miocardio alle catecolamine (es. adrenalina,
noradrenalina) con predisposizione allo sviluppo di aritmie
- ipotensione sia per l'azione depressiva sul miocardio sia per la
vasodilatazione periferica
- aumento del tono vagale con bradicardia. La presenza contemporanea di
bradicardia e ipotensione può richiedere un pronto intervento di correzione.
Per queste azioni sull'apparato cardiovascolare l'alotano deve essere
utilizzato con cautela negli animali cardiopatici o sostituito con
l'isoflurano.
- depressione respiratoria con diminuzione della frequenza respiratoria
(bradipnea) e del volume tidalico che è la quantità di aria che entra ed
esce dai polmoni durante un atto respiratorio normale
- aumento del flusso sanguigno cerebrale che può portare ad incremento
della pressione intracranica per cui l'alotano è controindicato negli animali
con traumatismi cerebrali o per interventi chirurgici sul sistema nervoso
centrale.
- aumento del flusso sanguigno all'utero con accentuazione della possibilità
di sanguinamenti (es. durante il parto cesareo)
- segnalata epatotossicità dell'alotano nell'uomo