Se somministrato troppo velocemente per via endovenosa può dare bradicardia,
ipotensione per la presenza del glicole propilenico come solvente.
Qualche volta può mostrare un effetto paradosso con la comparsa di
alterazioni comportamentali, eccitabilità ed anche episodi di aggressività.
Gli effetti eccitatori possono favorire il rilascio delle catecolamine (adrenalina,
noradrenalina) che facilitano la manifestazione di aritmie negli animali cardiopatici.
Nel gatto il diazepam determina un aumento dell'appetito che qualche volta
esita in fenomeni di pica (ingestione di materiale non commestibile).
Sempre nel gatto, durante la terapia cronica dell'epilessia, sono stati segnalati
casi di epatotossicità per probabili reazioni idiosincrasiche.
Pertanto i soggetti devono essere monitorati attentamente con un controllo
periodico della funzionalità epatica.
L'idiosincrasia è una reattività patologica nei confronti di alcune sostanze.
Nel cane l'attività di sedazione del diazepam varia ampiamente da soggetto
a soggetto.
Il diazepam passa nel latte e può determinare depressione del sistema nervoso
centrale dei neonati.
Nell'uomo sono state segnalate anomalie fetali causate dal farmaco nel primo
trimestre di gravidanza (non ancora evidenziate nel cane e nel gatto).
Il diazepam va utilizzato con cautela negli animali con malattie epatiche, renali,
con depressione respiratoria e con shock.
In caso di sovradosaggio si può riscontrare depressione cardiorespiratoria, del
sistema nervoso centrale e ipotensione.
Il flumazenil (farmaco antagonista) annulla gli effetti del diazepam.
Potete leggere la prima parte del post sul diazepam cliccando sul sottostante link :
http://www.infocardiovet.com/2015/10/diazepam-e-apparato-cardiovascolare.html