Il sevoflurano è un anestetico gassoso che è stato impiegato per la prima volta
in medicina umana nel 1990 per l'induzione ed il mantenimento dell'anestesia
generale.
Dopo qualche anno ha cominciato ad essere utilizzato anche in medicina
veterinaria.
Il meccanismo di azione del sevoflurano sembra essere legato ad un'azione
depressiva dell'attività del neurotrasmettitore eccitatorio glutammato ed ad un
potenziamento degli effetti neuroinibitori del GABA (acido y-amminobutirrico).
Essendo poco solubile nel sangue, raggiunge rapidamente il cervello e pertanto
l'induzione dell'anestesia è più rapida rispetto ad altri anestetici gassosi ed
anche la variazione della profondità dell'anestesia è veloce (utile nei pazienti
a rischio).
Il sevoflurano viene in massima parte eliminato celermente attraverso le vie
respiratorie e solo una piccola frazione è metabolizzata dal fegato.
Inoltre presenta un odore gradevole e non è irritante per le prime vie
respiratorie ed appare quindi come l'anestetico di scelta per l'induzione
dell'anestesia con maschera.
Attività sull'apparato cardiovascolare
Generalmente il sevoflurano provoca una depressione cardiovascolare minima.
Si può riscontrare :
- indice cardiaco in genere mantenuto
- depressione della contrattilità del miocardio che però è minore rispetto
all'isoflurano e all'alotano
- vasodilatazione periferica e diminuzione della pressione
- vasodilatazione del circolo coronarico
- aumento della frequenza cardiaca
- sensibilizzazione del cuore all'azione delle catecolamine (minore rispetto
all'alotano)
- aumento del flusso sanguigno cerebrale
L'indice cardiaco è il rapporto tra la portata cardiaca e la superficie corporea.
Il suo valore normale è compreso tra 2.6 e 4.2 litri al minuto per metro quadro.
Effetti collaterali
Il sevoflurano può dare ipotensione, depressione respiratoria e alla volte sintomi
gastrointestinali