giovedì 3 novembre 2016

Ipoadrenocorticismo e cuore nel cane e nel gatto - quarta parte

La "crisi addisoniana" (fase acuta dell'ipoadrenocorticismo) è pericolosa 
per la vita dell'animale e richiede una terapia immediata.

Con la terapia si cercano di correggere :

l'ipovolemia (diminuzione del volume del sangue) e l'ipotensione (diminuzione
della pressione)
gli squilibri elettrolitici (alterazioni delle concentrazioni nel sangue soprattutto
del potassio, sodio e cloro).
l'acidosi metabolica
l'ipoglicemia (se presente)
l'anemia (se presente)

1) Fluidoterapia

    La somministrazione di liquidi è preminente rispetto ad altri interventi 
    terapeutici.
 
    Un catetere endovenoso è posizionato nella vena cefalica o nella giugulare.
    Viene quindi prelevato un campione di sangue per valutare la concentrazione
    degli elettroliti e del cortisolo basale e un campione di urine. Subito dopo viene
    somministrata una dose di 5 mcg/kg di ACTH (ormone adrenocorticotropo)
    sintetico (test di stimolazione con ACTH).

   Si inizia la fluidoterapia somministrando soluzione fisiologica a 60-80 ml/kg/ora
   (nei cani con shock a 90 ml/kg in boli da 20-30 ml/kg in venti minuti) fino alla
   stabilizzazione del paziente.
   La soluzione fisiologica è poi continuata, in base alle condizioni dell'animale a
   40-80 ml/kg/ora per le prime 1-2 ore per raggiungere un totale di 90-120 ml/kg
   al giorno in base alle perdite di liquidi (es. vomito, diarrea) e al fabbisogno di
   mantenimento.

   La soluzione fisiologica migliora l'iponatremia (sodio basso nel sangue)
   e l'ipocloremia (cloro basso nel sangue) e riduce l'iperkaliemia (potassio
   elevato nel sangue).
   La soluzione fisiologica può determinare un danno cerebrale per un
   eccessivo  incremento del sodio specialmente nei cani con una
   concentrazione bassa di questo elettrolita.

   L'iperkaliemia viene corretta in seguito alla diluizione del potassio con la
   fluidoterapia (può essere l'unico trattamento richiesto).
   Con iperkaliemia grave si può anche somministrare bicabonato di sodio o
   insulina più glucosio, facilitando lo spostamento del potassio dal sangue
   all'interno delle cellule.
   Le aritmie cardiache da iperkaliemia possono essere trattate con calcio gluconato
   al 10% al dosaggio di 0.5-1.5 ml/kg in 10-15 minuti.


2) Somministrazione di glucocorticoidi e mineralcorticoidi

  I glucocorticoidi ad azione rapida si possono  somministrare dopo aver
  prelevato un campione di sangue per eseguire il test di stimolazione con
  ACTH in quanto interferiscono con il risultato dell'esame.

  I glucocorticoidi più utilizzati sono :

  desametasone sodio fosfato : non interferisce con la determinazione del
  cortisolo plasmatico post ACTH per cui può essere somministrato prima
  dell'esecuzione del test.
  E' utilizzato al dosaggio di iniziale di 0.25-4 mg/kg per via endovenosa.
  La posologia viene quindi ridotta a 0.05-0.1 mg/kg ogni 2-12 ore fino
  a quando non si inizia la terapia per via orale.
  metiprednisolone sodio succinato : al dosaggio di 1-4 mg/kg per via
  endovenosa ripetuto ogni 2-6 ore
  prednisolone sodio succinato : alla posologia di 4-30 mg/kg per via
  endovenosa e poi ripetuto ogni 2-4 ore a 2-4 mg/kg
  idrocortisone emisuccinato o fosfato : a 2-5 mg/kg per via endovenosa
  e poi ogni 6 ore a 1 mg/kg. Ha anche un'attività mineralcorticoide per cui
  non è necessaria in genere un'ulteriore integrazione con mineralcorticoidi
  nelle prime 24 ore.