(il ritmo normale del cuore) ad eccezione della frequenza cardiaca che
è inferiore a 60 bpm (battiti per minuto) nel cane e a 120 bpm nel gatto.
La bradicardia sinusale è causata dalla diminuzione dell'automatismo del
nodo del seno.e può essere :
- fisiologica
- patologica
- da farmaci
Bradicardia sinusale fisiologica
E' la forma più comune di bradicardia sinusale ed è provocata, di solito,
da un'aumentata attività del nervo vago (ipertono vagale) come avviene
ad esempio nel sonno e nel riposo.
Bradicardia sinusale patologica
La bradicardia sinusale patologica può insorgere come conseguenza di
numerose malattie :
- malattia del miocardio atriale
- malattia del nodo del seno
- lesioni del sistema nervoso centrale
- malattie respiratorie
- malattie gastrointestinali
- ipossia
- ipotermia
- ipotiroidismo
- iperpotassienìmia
Bradicardia sinusale da farmaco
Sono molteplici i farmaci che possono provocare bradicardia sinusale,
specialmente quando vi è un loro sovradosaggio.
Tra questi farmaci troviamo la digossina, i beta-bloccanti, i calcioantagonisti,
i tranquillanti, gli oppioidi, la lidocaina, la chinidina, gli agenti di contrasto.
La bradicardia sinusale nella maggior parte dei casi è asintomatica ma,
a volte, provoca intolleranza all'esercizio, debolezza, letargia, sincope.
Caratteristiche elettrocardiografiche
- frequenza cardiaca minore di 60 bpm nel cane e di 120 bpm nel gatto
- onda P con asse normale (asse sinusale)
- intervallo PQ normale o prolungato
- complesso QRS normale per forma e durata salvo la presenza di disturbi
della conduzione intraventricolare
Terapia
Negli animali asintomatici non viene consigliata alcuna terapia.
Se possibile, deve essere trattata la causa sottostante.
Per una pronta correzione della bradicardia (es. durante l'anestesia) si
utilizza l'atropina per via intramuscolare o sottocutanea e, se questa non
ha un'attività adeguata, l' isoproterenolo per via endovenosa.
La terapia medica cronica, negli animali che rispondono positivamente al test
dell'atropina, è effettuata utilizzando farmaci che deprimono l'attività del nervo
vago (vagolitici) come la iosciamina o la propantelina.
Nella terapia cronica vengono anche impiegate le metilxantine (es.teofillina),
inibitrici delle fosfodiesterasi, e i simpaticomimetici (es. albuterolo).
In mancanza di risposta alla terapia medica (es. sindrome del seno malato)
è indicato l'impianto di uno stimolatore permanente (pacemaker).