Il blocco atrioventricolare di terzo grado è un'aritmia caratterizzata dal mancato
passaggio dell'impulso elettrico dagli atri ai ventricoli.
I ventricoli sono depolarizzati da un segnapassi (pacemaker) diverso e con
frequenza minore rispetto al segnapassi degli atri.
La sede del blocco può essere intranodale (nel nodo atrioventricolare) o nel
fascio di His o più inferiormente (distalmente) nella branca destra o sinistra
o nelle fibre del Purkinje.
Caratteristiche elettrocardiografiche
- l'onda P si presenta con asse sinusale, con morfologia variabile a
seconda della sede del blocco e dissociata dal complesso QRS
- il complesso QRS è anch'esso di morfologia variabile in base alla
localizzazione del blocco. Pertanto i complessi QRS possono essere
stretti e a frequenza maggiore quando il blocco è a livello del nodo
atrioventricolare e larghi quando il blocco è a livello del fascio di His
o della branca destra o sinistra (con aspetto a blocco di branca destro
o sinistro)
- Il ritmo ventricolare ha una frequenza media nel cane di 30-60 bpm
(battiti per minuto) e nel gatto di 80-130 bpm.
Cause del blocco atrioventricolare
Le cause del blocco atrioventricolare sono spesso sconosciute.
Raramente compare nei cani di età inferiore all'anno e la maggior parte
degli animali con blocco è adulta o anziana con probabili processi degenerativi
a carico delle vie di conduzione dell'impulso elettrico.
Altre cause di blocco sono le cardiomiopatie, le cardiopatie infiltrative,
l'ischemia miocardica, l'infarto miocardico, malattie infettive e parassitarie
(malattia di Lyme, trichinosi), iperpotassiemia, farmaci (digitalici, betabloccanti,
calcioantagonisti), traumi toracici.
Sintomatologia
Molti animali con blocco atrioventricolare di terzo grado sono asintomatici
ma, se sono presenti segni clinici, manifestano letargia, debolezza,
intolleranza all'esercizio o sincope.
Più è bassa la frequenza ventricolare e maggiore è la possibilità che
il cane o il gatto diventi sintomatico.
Alla visita clinica si può apprezzare una variabilità del polso periferico come
pure è mutevole la misura della pressione sistemica.
All'ascoltazione cardiaca il primo tono cardiaco è di intensità incostante
con rinforzi periodici (a colpo di cannone).
La variabilità di questi parametri è in relazione alla distanza temporale
tra la contrazione atriale e quella ventricolare.
Si possono inoltre ascoltare toni atriali (contrazione atriale) a bassa frequenza
(sistoli in eco) indipendenti dalla chiusura delle valvole atrioventricolari.
A volte il polso giugulare presenta onde A giganti quando la contrazione atriale
avviene contemporaneamente o subito dopo quella ventricolare con valvole
atrioventricolari chiuse.
Ecocardiografia
E' riscontrabile un aumento del diametro diastolico del ventricolo sinistro ed
una diminuzione di quello sistolico che porta ad un incremento della gittata
sistolica.
Diagnosi differenziale
La diagnosi diffwrenziale va fatta pricipalmente con il blocco atrioventricolare
di secondo grado avanzato, con l'arresto atriale, con la tachicardia ventricolare
a bassa frequenza (ritmo idioventricolare).
Terapia
Negli animali sintomatici non è richiesta alcuna terapia. Il blocco
atrioventricolare può essere non reversibile quando sono presenti malattie
cardiache organiche e reversibile in caso di tireotossicosi, carenza da taurina,
somministrazione di farmaci o cause non cardiache (es. iperpotassiemia).
L'isoproterenolo può essere somministrato in infusione continua per stabilizzare
temporaneamente un paziente. I corticosteroidi qualche volta risolvono il
blocco da cause infiammatorie.
Nella maggior parte dei casi è necessario l'impianto di uno stimolatore
(pacemaker) permanente perché non si riesce a trattare efficacemente la
causa sottostante.
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