martedì 12 dicembre 2017

Le miocarditi nel cane e nel gatto - ottava parte

DIAGNOSI DELLA MIOCARDITE

Risonanza magnetica

In medicina umana la risonanza magnetica è diventata il principale mezzo
diagnostico non invasivo per valutare l'infiammazione del miocardio nei
soggetti in cui si sospetta una miocardite e può essere usata per lo stesso
scopo anche in medicina veterinaria.

Con la risonanza magnetica possiamo valutare :

- dimensioni e volumi delle camere cardiache
- movimento delle pareti e del setto atrioventricolare (cinetica globale
  e segmentale)
- funzione cardiaca (sistolica e diastolica)
- modificazioni a livello del tessuto miocardico : presenza di edema
  intracellulare o interstiziale, iperemia, necrosi cellulare, fibrosi

Quindi la risonanza magnetica si presenta come un alternativa ad esami
diagnostici invasivi quali la biopsia endomiocardica.
Inoltre la stessa biopsia endomiocardica aumenta di sensibilità quando
è utilizzata seguendo le indicazioni della risonanza magnetica.


Vi sono, però, alcuni limiti legati a questo esame tra cui il tempo
relativamente lungo del test, la difficoltà di distinguere una miocardite
acuta da una cronica, informazioni non complete sul grado di infiammazione.

E' prevedibile che la risonanza magnetica avrà un ruolo sempre maggiore
nella diagnosi della miocardite sia per i continui progressi di questa tecnica
diagnostica e sia per la presenza sempre più frequente di strutture che
forniscono questo servizio.


Diagnosi di laboratorio

La diagnosi di miocardite viene facilitata con la misurazione dei livelli
di determinati biomarcatori.
I biomarcatori sono delle sostanze misurabili che danno informazioni sulle
funzioni normali dell'organismo, su processi patologici o sulla risposta ad
una determinata terapia.
Biomarcatori cardiaci di particolare interesse per la diagnosi di miocardite
sono le troponine I e T.